E’ indiscutibile che essere medico e per di più chirurgo è una condizione diversa da ogni altra . Leggi la gratitudine sincera negli occhi delle persone quando proprio tu hai risolto un problema a volte di vita, a loro o ad una loro persona cara . E’ quello che ti dà l’entusiasmo , la passione di fare qualcosa di veramente straordinario che ti gratifica e ti fa sentire “speciale” . E’ però anche vero che questo grande riconoscimento è una tentazione fortissima e costante al proprio ego . E’ come un tesoro che in mani sbagliate può portare a conseguenze negative .
Credo sia importante che un medico rifletta bene su questa cosa per non confondere la propria opera con quello che siamo veramente . Ricordo un periodo di Natale di anni fa quando una persona ( lei e famiglia miei pazienti ) dandomi un piccolo presente natalizio mi ha stretto le mani e mi ha detto “grazie dottore per noi lei è un riferimento, le siamo grati, sapere che c’è per noi è veramente importante … ) “.
Ecco che in quel momento ho capito .
Non è più un problema di capacità , di soldi , di prestigio … Non si può esaurire il tutto con “io sono bravo ..” Il punto è perché io ? Se avessi voluto cantare come Pavarotti , anche studiando una vita , non ci sarei riuscito . Perché ? Lui era più bravo ? No . Lui aveva dei doni che io non ho . Certo , li ha sfruttati , li ha fatti crescere, li ha gestiti … ma la voce ce l’aveva . Ed ho capito .
Ognuno ha i suoi doni . Magari senza saperlo , grandi o piccoli che siano, sono il motivo per cui noi siamo in questo mondo ( fortuna ? Dio? caso ? che importanza ha ? ).
Il nostro dovere etico è quella di custodirli , farli crescere e metterli a disposizione degli altri . Certo è legittimo trarne un beneficio , un guadagno , un’onesta gratificazione , ma è importante prenderne coscienza al fine di capire chi siamo e perché siamo qui.