Un insetto nell’orecchio: cosa fare?

Un vecchio amico collega mi ha chiamato per un forte acufene all’orecchio. Più che un acufene classico era un rumore terribile che gli rimbombava nell’orecchio e lo faceva disperare. Dopo due giorni di patimento finalmente cessava il rumore persistendo comunque un fastidio per cui mi ha chiesto aiuto.

Visto al microscopio ho scoperto la causa del problema un grosso insetto volante (scientificamente un tricottero) che mentre lui riposava all’aperto era penetrato in un orecchio rimanendo incastrato fra un rilievo osseo del condotto (esostosi tipica in nuotatori o subacquei) e la membrana timpanica.

Dopo aver invano cercato di volare fuori la bestia è morta ponendo fine al fastidiosissimo rumore rimanendo comunque bloccato ed avendo minimamente intaccato il timpano. Ovviamente l’ho asportato in otomicroscopia con le micropinzette.

Consiglio: cosa fare in caso di penetrazione di un insetto nel condotto dell’orecchio con
conseguente rumore insopportabile?

Il primo obiettivo è uccidere l’insetto per evitare il movimento.
L’unico modo sicuro è una piccola irrigazione di alcool nel condotto in quanto altri metodi potrebbero peggiorare la situazione e non raggiungerebbero il risultato.

Ho le vertigini…da quale specialista devo andare?

Innanzi tutto chiariamo cosa si intende per vertigini. La persona che soffre di questo comune e fastidioso problema tende a esprimere la sua sofferenza dando per scontato concetti che scontati non sono. La VERTIGINE è l’erronea sensazione di movimento, in genere rotatorio, dell’ambiente rispetto al proprio corpo o viceversa. Per capirci una sensazione paragonabile a quella di essere in giostra. Diversa è la percezione che potremmo definire di ‘instabilità’ (TURBE DELL’ EQUILIBRIO) in cui abbiamo la sensazione di camminare sulle nuvole o sulle uova.  Diversa ancora, e non c’entra nulla né con le vertigini né con le turbe dell’equilibrio, è la confusione o mancanza di orientamento, dolori, senso di costrizione, angoscia od altro.

La percezione di equilibrio da parte del cervello arriva da tre canali fondamentali : quello del labirinto (orecchio interno dei due lati che vengono confrontati) , la fissazione dello sguardo (il controllo di un riferimento visivo) e la propriocettività, cioè la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo e lo stato di contrazione dei propri muscoli.

In parole più semplici, il cervello rileva se siamo fermi od in movimento ed in che posizione. Per cui ogni alterazione di questi canali può produrre uno dei disturbi precedentemente descritti. I problemi di vertigine sono quasi sempre di tipo periferico (labirinto), mentre quelli di turbe dell’equilibrio, se non accompagnati anche da vertigine, sono generalmente di tipo centrale (cervello).

Premesso che la competenza non è semplicemente scritta sui titoli ma basata sulla propria esperienza, in teoria, lo specialista Audiologo (specialità di 4 anni in audiovestibologia) è colui che dovrebbe essere il maggior esperto in quanto fornito di una particolare competenza per tutti i problemi medici sia dal lato uditivo che quello dell’equilibrio. E’ però vero che molti valenti Otorini possono essere altrettanto ottimi vestibologi, soprattutto se nella loro carriera si sono dedicati a questo settore. Anche perché l’otorinolaringoiatria ormai comprende indirizzi che fanno dei singoli specialisti dei super specialisti. Ci sono ad esempio ottimi chirurghi oncologici che però di orecchio si occupano poco e viceversa. Neurologo? Non direi che sia la prima scelta in quanto il Neurologo è lo specialista che limita le sue conoscenze al sistema nervoso e non certo dell’apparato vestibolare periferico.

Conclusione: a chi rivolgersi? Da un Audiologo o Otorino che però si sia indirizzato nella sua carriera a questo tipo di problematiche.

Otorragia (sangue dall’orecchio) Cosa sarà successo?

Un’evenienza non così rara è la comparsa di sangue dall’orecchio. Ovviamente escludiamo subito i casi in cui questo evento sia conseguenza di un trauma (incidente, urto, manovre incongrue tipo cotton fioc, penetrazione di corpi estranei ecc.) ma che avvenga senza un’apparente causa.

Il caso di cui vi voglio parlare è una particolare infezione che si chiama “otite bollosa emorragica”. Questo è un evento tipicamente stagionale nei mesi freddi, ed è dovuto ad un virus, il “mixovirus” che è quello dell’influenza il quale ha una particolare predilezione per i vasi sanguigni.

A livello dell’orecchio esterno si formano delle bolle di sangue che poi si rompono facendo uscire appunto sangue o siero ematico. Il decorso è tipico: dolore notturno a carattere pulsante che si riduce alla fuoriuscita del sangue (in quanto le bolle tese si sono rotte). Quello che resta per diversi giorni è un ovattamento all’orecchio e ovviamente riduzione dell’udito. A volte nei giorni prima c’era qualche raffreddore o mal di gola ma non necessariamente, anzi spesso questo evento compare a ciel sereno.

Diciamo subito che non bisogna preoccuparsi perché nella stragrande quantità dei casi si arriva ad una guarigione completa. L’antibiotico non è necessario in quanto virale ma è sufficiente qualche goccia locale. L’unico farmaco che può dare giovamento e accelerare la guarigione è il cortisone per bocca, dato per alcuni giorni e su prescrizione medica. Le bolle a volte si presentano sul solo timpano (allora si definisce “miringite”) o più frequentemente anche nel condotto esterno, raramente vi è un coinvolgimento dell’orecchio medio cioè nella parte dell’orecchio dietro il timpano. Il timpano comunque se non ci sono complicazioni non è mai perforato.

Conclusione: niente paura e… un controllo dallo specialista !

Medicina Ayurvedica: la visita ayurvedica

C’è spesso confusione riguardo alla medicina ayurvedica ed in particolare allo svolgimento di una visita ayurvedica. Perché dovremmo rivolgerci a questo tipo di cura? In cosa consiste in pratica la visita? Quanto dura una visita? In cosa consiste la terapia? Il Dr Africano ti risponde con un video.

Se non hai ancora visto i video precedenti e vuoi approfondire la conoscenza della Medicina Ayurvedica trovi qui e qui i video con alcuni concetti base spiegati dal Dr Africano.

Rubrica ‘la salute prima di tutto’: prendersi cura di naso e gola

La salute prima di tutto

Questa volta nella seconda rubrica sulla salute, si parlerà della pulizia del naso e della gola, dando alcune dritte e rispondendo ad alcune domande.

È necessaria una quotidiana pulizia del naso? Quali sono i benefici? I gargarismi o altre abitudini possono aiutare il benessere e l’igiene del nostro corpo?

Curiosità: come trattare i foruncoli nel naso? Sono pericolosi?

Curiosità: per la gola…aerosol o fumenti?

Antibiotici? Anche no… grazie

antibiotici

Ancora oggi ci sono molte credenze popolari e luoghi comuni sull’utilizzo degli antibiotici che necessitano a mio parere di qualche chiarimento.

Innanzi tutto non pensiamo che dare un antibiotico sia il modo “più efficace” per trattare le infezioni. Ad esempio, inizio con qualche sintomatico, tipo aspirina o tachipirina o antiinfiammatorio e se non miglioro entro breve picchio “duro” con l’antibiotico.

Non parliamo poi del concetto che prima si parte con le compresse ma se la malattia è grave bisogna dare le punture che sono “più forti”.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza:

Il primo concetto fondamentale è che il nostro organismo in condizioni di base normali, è in grado di combattere e risolvere la maggioranza delle affezioni comuni anche senza medicine. Ve la ricordate il consiglio della nonna: ti fai una bella sudata e domani starai meglio? Ovviamente questo non vuol dire che le medicine non servono, ma vanno date quando realmente sono necessarie e nella modalità giusta.

Altro principio fondamentale è che le infezioni possono essere di origine virale (ad esempio raffreddore, influenza) o batteriche (ad esempio la classica tonsillite acuta con pus, molte bronchiti, ecc.) Mentre per le forme batteriche l’antibiotico è necessario ed efficace , per le virali è inutile e spesso controproducente . La differenza fra gli antibiotici non è fra più forti e meno, ma si distingue per spettro di azione cioè contro quali germi bisogna usarli, e l’emivita cioè per quanto dura la loro efficacia.

Il discorso ovviamente sarebbe lungo ma limitiamoci a qualche consiglio pratico :

  1. non dare subito l’antibiotico fai da te pensando di risolvere, ma attendere almeno l’andamento del problema ed, eventualmente, consultare il Medico ;
  2. non dare l’antibiotico per raffreddore od influenza salvo non insorgano complicazioni batteriche ;
  3. la maggior parte degli antibiotici sono “a largo spettro” cioè funzionano per la maggior parte dei germi comuni , se dopo 3-4 giorni non funzionano non è che “hai visto ho dovuto farli per 10 gg prima di aver risultato …” probabilmente se non funzionano rapidamente è perché non servivano o non era la cura giusta . Probabilmente guarivi da solo;
  4. il giusto dosaggio deve essere rispettato. Dare meno della dose necessaria non solo può non funzionare ma aumenta la resistenza del germe all’antibiotico.

Ma allora perché così tanti antibiotici anche prescritti dai medici? Un po’ perché “il paziente se lo aspetta”. Un po’ perché ahimè c’è a volte l’incapacità di distinguere virale da batterico. Un po’ per proteggersi … do subito il massimo e così nessuno mi dirà; non hai prescritto neanche un antibiotico …

Conclusione: aiutiamo la natura …non bastoniamola!!