Antibiotici? Anche no… grazie

antibiotici

Ancora oggi ci sono molte credenze popolari e luoghi comuni sull’utilizzo degli antibiotici che necessitano a mio parere di qualche chiarimento.

Innanzi tutto non pensiamo che dare un antibiotico sia il modo “più efficace” per trattare le infezioni. Ad esempio, inizio con qualche sintomatico, tipo aspirina o tachipirina o antiinfiammatorio e se non miglioro entro breve picchio “duro” con l’antibiotico.

Non parliamo poi del concetto che prima si parte con le compresse ma se la malattia è grave bisogna dare le punture che sono “più forti”.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza:

Il primo concetto fondamentale è che il nostro organismo in condizioni di base normali, è in grado di combattere e risolvere la maggioranza delle affezioni comuni anche senza medicine. Ve la ricordate il consiglio della nonna: ti fai una bella sudata e domani starai meglio? Ovviamente questo non vuol dire che le medicine non servono, ma vanno date quando realmente sono necessarie e nella modalità giusta.

Altro principio fondamentale è che le infezioni possono essere di origine virale (ad esempio raffreddore, influenza) o batteriche (ad esempio la classica tonsillite acuta con pus, molte bronchiti, ecc.) Mentre per le forme batteriche l’antibiotico è necessario ed efficace , per le virali è inutile e spesso controproducente . La differenza fra gli antibiotici non è fra più forti e meno, ma si distingue per spettro di azione cioè contro quali germi bisogna usarli, e l’emivita cioè per quanto dura la loro efficacia.

Il discorso ovviamente sarebbe lungo ma limitiamoci a qualche consiglio pratico :

  1. non dare subito l’antibiotico fai da te pensando di risolvere, ma attendere almeno l’andamento del problema ed, eventualmente, consultare il Medico ;
  2. non dare l’antibiotico per raffreddore od influenza salvo non insorgano complicazioni batteriche ;
  3. la maggior parte degli antibiotici sono “a largo spettro” cioè funzionano per la maggior parte dei germi comuni , se dopo 3-4 giorni non funzionano non è che “hai visto ho dovuto farli per 10 gg prima di aver risultato …” probabilmente se non funzionano rapidamente è perché non servivano o non era la cura giusta . Probabilmente guarivi da solo;
  4. il giusto dosaggio deve essere rispettato. Dare meno della dose necessaria non solo può non funzionare ma aumenta la resistenza del germe all’antibiotico.

Ma allora perché così tanti antibiotici anche prescritti dai medici? Un po’ perché “il paziente se lo aspetta”. Un po’ perché ahimè c’è a volte l’incapacità di distinguere virale da batterico. Un po’ per proteggersi … do subito il massimo e così nessuno mi dirà; non hai prescritto neanche un antibiotico …

Conclusione: aiutiamo la natura …non bastoniamola!!

Cos’è l’ipnosi?

Oggi parliamo di ipnosi clinica. Come viene utilizzata in medicina? Che cosa aspettarsi? Quali sono i benefici? Una spiegazione semplice e chiara dell’ipnosi clinica fornita dal dottor Africano.

Parliamo di Vita ed Ayurveda

Equilibrio e armonia

Nel libro testimonianza fondamentale dell’Ayurveda, il Charaka Samitha, si racconta che un giorno un allievo ( Agnivesa ) chiede al suo Maestro Atreya se la durata della vita è prestabilita o no.

Allora lui risponde: “La vita si esaurisce nel mezzo [della sua durata potenziale] se si intraprendono attività non in armonia con le proprie forze” (CS, Sut, XII, 38).

Ecco quindi che viene ribadito il concetto di responsabilità, che in Ayurveda è fondamentale: ciascuno determina il proprio destino in base alle proprie azioni. Se le azioni verso se stesso sono adeguate la persona vivrà a lungo, altrimenti vivrà poco e male.

Del resto se fosse tutto prestabilito che senso avrebbe curarsi ?

Ecco quindi il principio fondamentale che distingue questo tipo di Medicina dalla tendenza moderna e occidentale di voler piegare la natura a nostro uso e consumo . In Ayurveda il Vaidya (il medico ayurvedico) non è colui che guarisce le malattia ma quello che accompagna la persona nel percorso della salute .

Ecco perché l’Ayurveda non è per tutti .

Il punto non è che bisogna crederci perché funzioni. Funzionare… funziona, ma bisogna metterci del proprio, accettare di mettersi in discussione . Da noi invece la natura deve piegarsi al nostro volere: sono vecchio ma voglio fare il giovane , non voglio avere la febbre , non voglio avere dolore , voglio mangiare di tutto , mi piacciono i vizi …

Armonia, equilibrio ecco le chiavi per una buona salute .

La Malattia secondo l’Ayurveda

Nella medicina convenzionale si considera che la malattia sia originata soprattutto da cause esterne come l’aggressione da parte di virus e batteri, dalle condizioni malsane di un ambiente inquinato ecc.

La conferma la troviamo nel nostro linguaggio comune: “Hai l’influenza ? E come te la sei presa ? Chi te l’ha attaccata ? …”. C’è sempre un nemico, un capro espiatorio da indicare come il responsabile di tutto . Ma è pur vero che se ci mettiamo in tre mezzi nudi alla finestra , uno si prende il raffreddore il secondo la bronchite ed il terzo niente .

Non solo.

Se in un’altra occasione ripetiamo la stessa cosa , quello che ha preso la bronchite si prende il raffreddore e quello che non aveva niente magari la bronchite ..

Certo , l’influsso degli agenti patogeni esterni , l’ambiente non adeguato o magari dei traumi esterni esistono , ma perché la recezione è diversa fra diversi individui e in momenti differenti anche negli stessi individui ?

Nella nostra medicina si parla di difese immunitarie ma sono solo frutto di alchimie biochimiche ? No . Dipendono anche e molto , dall’alimentazione , dalle abitudini di vita e dall’equilibrio psichico e mentale della persona .

L’ Ayurveda riconosce fra le cause principali delle malattie non solo i fattori patogeni esterni, ma soprattutto i fattori che riguardano l’individuo nella sua sfera più intima… Le nostre capacità energetiche ( in Ayurveda li chiameremmo “Dosha” ) devono rimanere in equilibrio e quando non lo sono ci espongono ad eccessi e deficit , in altre parole alle malattie .

Unica soluzione: riappropriarci della nostra mente e corpo. Difficile? Abbastanza .

Ma come direbbe un saggio ayurveda ogni cambiamento è frutto del desiderio di mettersi in discussione mettendoci qualcosa di proprio senza pretendere . L’opposto della nostra medicina ( e società in generale ) dove si vorrebbe che arrivi qualcuno o qualcosa che dall’esterno metta tutto a posto .

Ma riuscire si può . Bisogna però accettare questi principi : cambiare ciò che si può cambiare, accettare ciò che non può essere cambiato ed avere la saggezza di distinguere le due .

Equilibrio


Quante volte abbiamo usato questa parola.. e se ci pensiamo , l’abbiamo usata in mille contesti diversi.

Se uno non sa andare in bicicletta non ha equilibrio , ma se uno è un po’ matto è uno squilibrato , un cattivo giudice non valuta le cose con il giusto equilibrio , uno che cammina su un filo ha un perfetto equilibrio , ma è anche vero che se uno è in pace con se stesso ha un buon equilibrio interiore , se qualcuno ha le vertigini non ha equilibrio , però se una persona è saggia è una persona equilibrata …

Potremmo continuare .

Pensiamo quindi a quanto importante sia questo concetto . Non avere l’equilibrio significa non avere più quei riferimenti che sono essenziali nella nostra vita . E vale per tutto . Per vivere bene dobbiamo avere dei punti di riferimento stabili : la famiglia o comunque dei legami , un lavoro ed una stabilità economica , una spiritualità che ci aiuti nei momenti difficili , ecc ecc . Ecco una delle cause fondamentali della crisi della nostra società : aver perso le sicurezze , i valori , i principi interiori ed esteriori . Ormai non si può dare per scontato nulla . Educazione , correttezza , serietà … tutte belle parole che però dobbiamo ogni volta verificare .

Da Otorino e Audiologo sono abituato a valutare con test clinici la presenza o meno di patologie dell’equilibrio ma spesso mi trovo a comprendere che l’origine del problema è molto più profondo e non bastano manovre cliniche o medicine per uscirne . Dobbiamo metterci qualcosa del nostro … Vi ricordate la canzone di Jovanotti ? “La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare ? … cosa sei disposto a perdere …?”

E noi cosa siamo disposti a perdere ?

Al Centro la persona non la malattia

Molti di noi hanno un po’ nostalgia del vecchio “Medico di famiglia” , quel professionista amico che arrivava in casa e con cui parlavi non solo di malattie ma anche dei tuoi problemi . Lui conosceva tutto e tutti ( al Dottore e al Prete devi dire tutto … ) e sapeva sempre darti il consiglio giusto , magari sul mangiare o sulle tue abitudini e non non ti dava solo medicine .

Ma c’era anche “la nonna” che con la sua saggezza ti dava il rimedio che la mamma di sua mamma ha sempre consigliato e ti farà bene … Non stiamo parlando di banali nostalgie dell’infanzia ma semplicemente di persone , di buon senso . Sì, perché essere in salute non vuol dire non essere affetti da malattie ma di stare bene fisicamente psicologicamente e spiritualmente . Ci vuole il buon senso .

Ecco perché io mi sono appassionato all’Ayurveda , perché spesso non è altro che buon senso . Non voglio dire che quelle realtà non esistano più , perché ho la fortuna di conoscere tanti colleghi che ancora credono nelle persone e vivono ancora il loro ruolo di Medico. Certo è che i valori umani si stanno sfumando progressivamente e tutto diventa solo una sorta di tecnicismo che spesso viene usato nel proprio interesse . Io dico sempre a mio figlio tu non devi “fare” il medico tu “sei” un medico . Fortunatamente lui lo capisce bene .

Pulire le orecchie ? NO GRAZIE

Da bambino mi ricordo che mia madre mi diceva che se non mi pulivo bene le orecchie mi “cresceva il prezzemolo” … Per contro io per non lavarmi le braccia sporche dopo i giochi da bambino dicevo che non erano sporche … ma erano “le vene !”. Al di là dei ricordi dell’infanzia è indiscutibile che l’igiene sia una cosa importante ma è necessario fare un distinguo .

L’orecchio esterno , cioè quello che inizia con il padiglione auricolare e finisce con la membrana del timpano che vibrando trasmette i suoni , ha delle particolari caratteristiche forse non conosciute da tutti . Intanto il condotto non è un tubo retto ma ha un andamento ad “S italico” cioè con due curve per proteggere meglio il timpano .

Poi nella porzione esterna vi sono delle ghiandole simili a quelle del sudore che producono il cerume , che non è sporcizia , ma è una sostanza a base di colesterolo che lubrifica e protegge l’orecchio esterno . Immerse nel cerume ci sono delle piccole ciglia che come “scopette naturali” portano all’esterno parti di cellule desquamate e cerume .

Se noi quindi usiamo dei meccanismi di pulizia “fai da te” tipo cotton fioc o stuzzichini vari possiamo provocare diversi guai per diversi motivi:

  1. Essendo una manovra alla cieca per quanto cerchiamo di essere cauti si rischia di fare danni .
  2. Spesso una parte del cerume lo spingiamo verso l’interno dove non ci sono più le ciglia che lo riportano fuori .
  3. Il cerume è igroscopico, cioè gonfia con l’acqua , basta una spruzzata esempio durante la doccia che il cerume gonfia e fa tappo .

Conclusione : non usare per la pulizia altro che le proprie dita , non mandare a flutti acqua dentro pensando di pulire , non usare cotton fioc , stecchini o tantomeno le famigerate candelette che sciolgono il cerume appiccicandolo al timpano.

Se poi proprio ne producete tanto e siete soggetti ai tappi ( ad es. chi lavora nella polvere ) rivolgetevi una volta all’anno al vostro Otorino di fiducia.

Diarrea o Dissenteria?

Molte volte mi son sentito dire da dei pazienti : “no dottore non ho proprio diarrea .. solo un po’ di dissenteria ..” .

Ma è vero che la dissenteria è una forma di diarrea lieve ? No . Se la diarrea è l’emissione di feci abbondanti liquide e frequenti la dissenteria è invece una diarrea mista a sangue quindi spesso più grave della precedente .

Ma perché viene la diarrea ?

Ovviamente lungi da me fare una lunga lezione sulle tante patologie gastrointestinali che possono dare questo sintomo, ma vorrei suggerire un semplice ragionamento ayurvedico . Un cibo per essere “buono” deve essere digerito e quindi assimilato . Se il cibo non è buono o la capacità digestiva non è adeguata quello che transita nel tubo digerente rimane indigesto e irritante quindi va eliminato .

In che modo ? Vomito o diarrea . E’ il modo per l’organismo per liberarsi di quello che non gli serve o addirittura gli fa male .

Ecco perché non è una buona regola ogni volta che uno ha diarrea di prendere subito antibiotici o disinfettanti intestinali . Primo perché copriamo la patologia che non ha modo di “mostrarsi” permettendoci una diagnosi e poi perché blocchiamo una difesa dell’organismo .

Cosa fare allora ? Intanto per prima cosa , come diceva la nonna , cambiare almeno temporaneamente le norme dietetiche assumendo cibi in bianco e astringenti bevendo liquidi caldi . Meglio ancora è il digiuno così “agni” ( in ayurveda il fuoco digestivo ) riprende forza .

Concludiamo con un ottimo rimedio naturale: acqua bollita , ½ cucchiaio da tavola di polvere di zenzero e limone, da bere caldo . Provare per credere !

Lavare il naso? OTTIMA IDEA!


Nel “Dinacharya” parola sanscrita che indica tutte le procedure che l’Ayurveda consiglia come routinarie per mantenersi in buona salute c’è anche quella di farsi un lavaggio nasale . Ma anche questo non è mica un consiglio così strano .

Io ricordo che molti , da sempre , usano fare dei lavaggi con l’acqua di mare ( quando è pulita .. ) per liberare il naso . In effetti, l’acqua e sale ha una funzione pulente , decongestionante ed anche disinfettante . Non a caso negli ultimi anni sono usciti una marea di prodotti a base di acqua di mare ( Libenar , Sterimar , Physiomer , ecc ) Funzionano ? Si certo , anche se non possiamo pretendere che sostituiscano farmaci specifici .

Ma i vecchi lavaggi acqua e sale ? Assolutamente si .

Pensate che esistono nella tradizione Yoga da migliaia di anni . Il “Neti Lota”è una sorta di caffettiera originariamente in ceramica che serviva appunto per versare acqua e sale in una fossa nasale in modo che entrasse da una parte per uscire dall’altra . Come tante altre procedure è sempre valida ancora oggi .

Come fare allora ? Se vogliamo comprarlo ne esistono anche in caucciu molto pratici ( es antica erboristeria Corso Torino 57 a Genova ) o addirittura su Amazon o di plastica più grossolana in farmacia ( Aquamaris ) . Il prezzo è modesto e lo si può usare con acqua tiepida aggiungendo sale ( 1 cucchiaino o 2 a secondo se lo vogliamo più o meno forte ) e non dovremo comprare continuamente flaconi inquinanti e costosi . Va bene per la pulizia nasale e ancor meglio se c’è qualche rinite . Poi quando fa caldo … il mare !!!

Prescrizioni mediche e priorità: un pò di chiarezza


Quante volte ho sentito frasi tipo “Per fare quella visita o quell’esame ho dovuto aspettare mesi !! Era una cosa urgente ! Se non vai per via privata puoi anche morire !” .

Certo sappiamo che spesso il servizio pubblico non funziona o funziona male e le vittime come sempre sono i malati . Ma vogliamo fare un po’ di chiarezza ? Le lamentele sono ovviamente dettate dalla necessità ma troppo spesso sono frutto di non conoscenza dei meccanismi .

Innanzi tutto : ogni prestazione che il medico scrive ha un codice che spesso viene trascurato o non conosciuto . Sulla richiesta può venir segnalato la lettera : U ( Urgente ) e la richiesta deve venir evasa entro 48 ore , B ( tempo breve ) cioè entro i 10 gg , D ( differita ) entro 30-60 giorni , P ( programmabile ) entro 6 mesi o addirittura nessuna lettera che equivale a P .

Naturalmente non basta dire al medico “mi metta urgente così faccio prima se no chissà quanto devo aspettare” perché esistono elenchi di patologie che possono essere inserite come più urgenti o no . Ad esempio in una richiesta di visita per un tappo di cerume non può essere messo U ( urgente) in quanto anche se fastidioso non è un’urgenza. Per contro un’indagine per il sospetto di un tumore o di un’infezione importante può e deve essere fatta con priorità .

Non dobbiamo quindi confondere il proprio disagio con la reale urgenza della forma morbosa ma pretendere il servizio congruo con la necessità di accertamento . Urgenza , e questo vale per i casi in cui ci si dovrebbe rivolgere al pronto soccorso , significa situazione patologica che se non trattata subito comporta un rischio di complicanza o pregiudizio sulla malattia stessa .

Insomma mala sanità … anche , e non deve succedere , ma chiarezza nei percorsi , propri diritti e senso civico che serva per tutelare i nostri diritti di malato senza però pensare che il mondo, anche sanitario giri intorno a noi .